Grazie al progetto HI-SEAS, sei scienziati hanno vissuto in una cupola negli ultimi dodici mesi, nel tentativo di simulare una missione su Marte. Il cammino verso Marte, previsto per il 2030, sarà senza dubbio la più grande sfida tecnologica mai intrapresa dall'umanità, e oltre a
superare gli aspetti fisici della missione, i primi esseri umani a
mettere piede sul pianeta rosso dovranno superare anche le difficoltà psicologiche.
Negli
ultimi dodici mesi, il team di sei scienziati ha vissuto e lavorato all'interno di una speciale struttura isolata, sulla montagna Mauna Loa alle Hawaii, una postazione remota che
guarda e si sente un po 'come la superficie di un altro mondo, grazie
alla sua quasi totale mancanza di vegetazione. Gli 'astronauti' avevano il compito di gestire le risorse limitate e potevano andare fuori solo se indossavano una tuta spaziale,
circostanze necessarie e progettate per rispecchiare quello che sarebbe come vivere
su Marte. Il team ha dovuto cooperare e andare d'accordo, per superare tutti i problemi che derivano dai lunghi periodi di isolamento dal mondo
esterno.
Ora, un anno dopo l'inizio della missione, l'equipaggio è finalmente uscito dalla cupola.Cyprien Verseux, uno dei membri dell'equipaggio ha dichiarato: "Posso darvi la mia impressione personale che è quella di una missione
su Marte nel prossimo futuro è realistico"E in seguito: "Credo che gli ostacoli tecnologici e psicologici possono essere superati."
Vivere su Marte per 12 mesi, secondo la simulazione è possibile
Reviewed by Il Portale sull'Ignoto
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12:22:00
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